Autobus della compagnia Citybus Georgia. Foto di proprietà dell'autore
Come avevo accennato in un precedente post, uno dei criteri principali che scegliamo di seguire per determinare il numero di giorni di permanenza in una città è quello legato al costo degli spostamenti, che se non valutato attentamente rischia di trasformarsi in fretta nella voce di spesa più impattante del viaggio.
A volte si desidererebbe rimanere qualche giorno in più in un posto particolarmente apprezzato, ma la variazione dei costi dei voli o degli altri spostamenti non lo permettono. Altre si preferirebbe accorciare il soggiorno (ci è successo ad esempio a Praga, città che molti hanno amato ma che io proprio non sono riuscito ad apprezzare), altre ancora si arriva alla fine con il "centimetro in mano".
E' il caso di Tbilisi, città a tratti incantevole, soprattutto la sera, ma per la quale non credo sarei riuscito a sopportare un giorno in più di permanenza. Troppi turisti uguale spesso troppa maleducazione, troppi venditori per strada (boat tour, bus tour, walking tour, city tour, oltre ai "buttadentro" dei ristoranti) si traduce invece in un fastidio continuo di approcci indesiderati e in un'insofferenza crescente.
Panorama nel viaggio in bus, foto di proprietà dell'autore
Così, quando l'autista prenotato al costo di 10 Lari (circa 3 Euro) direttamente sull'App di Bolt ci è venuto a prendere in Piazza della Libertà per condurci alla stazione dei bus di Ortachala, il sentimento prevalente non era tanto quel velo di dispiacere della partenza, provato per esempio qualche giorno prima a Yerevan, ma più la voglia di trasferirsi in una nuova città, meno caotica e più rilassante.
Nei Paesi ini cui la rete ferroviaria non è tanto sviluppata o le infrastrutture risultano particolarmente vecchie, il trasporto su autobus assume un'importanza fondamentale. La Georgia è uno di questi e, per compiere il tragitto da Tbilisi a Kutaisi, posta nella parte occidentale, nella regione dell'Imerezia, il trasporto su rotaie impiega mediamente un'ora in più di tempo, ad un costo sostanzialmente identico (10 euro gli adulti, 8 i ragazzi fino a 14 anni).
Avevamo letto recensioni contrastanti sulla CityBus Georgia, la compagnia con la quale abbiamo compiuto le tre ore e mezza abbondanti (compresa una sosta di 25 minuti ad un autogrill locale) di spostamento, ma la nostra esperienza è stata super positiva. Sedute larghe e comode, mezzo climatizzato, WiFi a bordo e uno steward pronto per qualsiasi evenienza, addirittura a metà percorso impegnato ad offrire, sul classico carrellino, caffè, the, bevande o acqua, tutto compreso nel prezzo.
Mozzarella, la cagnolina che ci ha accolto all'arrivo a Kutaisi. Foto di proprietà dell'autore
Le fermate vengono annunciate da una voce registrata in tre lingue, georgiano, inglese e russo, con indicazione dei tempi previsti di sosta per chi volesse sgranchirsi le gambe o non resistesse al richiamo della nicotina. L'autobus prosegue la sua corsa verso l'aeroporto di Kutaisi, dove operano le compagnie low-cost, e termina a Batumi, una specie di Dubai georgiana posta sul Mar Nero, studiata e costruita per attirare il turismo internazionale.
Non credo ci metteremo mai piede, ma chissà, nella vita è sempre meglio non dare nulla per scontato. Per il momento dedichiamoci a Kutaisi e alla passeggiata di circa tre chilometri che ci è toccata per raggiungere la casa e il centro della città, dal punto in cui (lo Young Park) l'autobus ha scaricato chi proprio qui si trovava al capolinea del proprio spostamento.
Il tempo di impostare il percorso su Google Maps (è bene munirsi di una sim locale o di una e-sim, perché la Georgia non fa parte dell'area Schengen) che una dolcissima cagnolina sbucata fuori dal nulla ed evidentemente affamata, rinominata Mozzarella dal più piccolo dei nostri pargoli, dall'anima decisamente più animalista, decide di cominciare a seguirci.
Un episodio simile ci era già successo a Skopje, circa un anno fa, e mi viene quasi da pensare che i cani percepiscano la nostra, ma soprattutto sua, predisposizione.
Uno scorcio di Kutaisi, foto di proprietà dell'autore
A volte sembra volersi allontanare, forse attratta da qualche odore, ma poi ce la ritroviamo sempre alle calcagna. A metà strada optiamo per una sosta in un parco e lei si mette a riposare accanto a noi. Qui, come a Tbilisi, Yerevan, Tirana e buona Parte dei Paesi dell'Est, è frequente imbattersi in cani randagi, riconoscibili per il bollino verde appiccicato all'orecchio a testimonianza delle vaccinazioni.
Solitamente appaiono docili (fin troppo, tanto da lasciarci sospettare che vengano in qualche maniera sedati) e nutriti, ma evidentemente Mozzarella doveva essere nuova in città, perché vispa, affamata e senza timbro. Sempre grazie all'insistenza dello stesso figliolo, le compriamo in un minimarket qualcosa da mangiare, che divora senza pensarci troppo.
Ci segue fino in città, davanti al portone di casa, ma sembra quasi sapere che a quel punto le nostre strade si dovranno per forza separare, limitandosi a guardarci andare via, distesa sui ciottoli. Gli animali sono capaci di gesti incredibili e meritano persone che se ne prendano cura al 100% e non li considerino alla stregua di passatempo o giocattoli usa e getta.
A domani per il resoconto della città.
Vista della zona di casa, foto di proprietà dell'autore
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Sapevo che Tbilisi era una bella città, ma che fosse aggredita dai turisti non me lo sarei mai immaginato. Grazie per questi tuoi post bellissimi. Ottimi racconti corredate da bellissime fotografie.
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Guarda te ne racconto una su tutte: a Tbilisi c'è una torre dell' orologio particolare, che due volte al giorno, allo scoccare delle 12 e delle 19, mostra un piccolo spettacolo di burattini.
Ovviamente in quei momenti la via antistante è presa d'assalto dai turisti, tutti con telefono in mano per far foto e filmare.
Ebbene, per prendere una buona posizione ho visto fare di tutto, arrampicarsi sui muri, in piedi sulle panchine accanto a persone sedute per i fatti loro, altri che tranquillamente si piazzano davanti a chi già c'era prima, scatenando inevitabili discussioni...
Poi il genio che tra cento persone stipate accende la sigaretta, affumicando chi sta intorno, non manca mai.
La città è molto bella, ma le zone più centrali, nella parte centrale della giornata, sono quasi invivibili. Almeno questa è stata la nostra esperienza.
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